Prima tappa caletta subito a sud di Lakka per un bagnetto indispensabile 😉
Poi proseguiamo per pranzare dopo Port Gaios nella baia di Mongonisi.
Posto tranquillo con cime a terra, bagno, pranzo, fino a quando non arriva il velista della specie "io grande tarzan tu jane" greco che con una manovra da manuale di cucina riesce a seminare terrore nella baia e alla fine buttare l'ancora sopra la nostra e venirci praticamente accostati addosso come se avesse fatto la manovra perfetta del secolo.
Non se ne va, resta li convinto della sua scelta.
E come se non bastasse il suo compagno del reparto neurologico dell'ospedale di Atene lo accosta nel medesimo modo sopravvento con un'altra barca.
A questo punto due barche da tenere incominciano ad essere troppe, abbiamo finito di pranzare, dobbiamo cercare posto a Port Gaios e decidiamo di toglierci noi dai piedi.
Con estrema calma gli riversiamo addosso prima in inglese e poi in italiano improperi del tipo che prima di prendere una barca bisognerebbe imparare ad andarci fino al classico vaffanculo all'italiana.
Purtroppo il mare è pieno di questa gente, che è poi la stessa che ti ritrovi in autostrada sulla corsia di sorpasso ai 90 all'ora con la freccia 😂😂😂
Entriamo dopo una breve bolina a Port Gaios.
Facciamo un giro, se ne vanno i barconi, co accostiamo con un ormeggio da manuale alle barche che si sono posizionate prima di noi.
Purtroppo dura poco : prima i locali, poi la gurdia costiera ci allontanano tutti perche quei moli sono riservati ai taxi e alle barche locali da turismo.
Troviamo posto nel canale nord di ingresso, lo stesso dell'anno scorso.
A terra ceniamo da "O gyron ton paxon" gestito da Elena, un italiana. Lo consiglio. Si spende poco e si mangia bene infatti è sempre pieno.
Poi giretto tra i negozi e in barca per la nanna. Domani ci attendono nuove avventure.
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