Il bagno mattutino a Sivota è sempre uno spettacolo unico : acqua trasparente, calma, silenzio irreale, siamo soli qui in baia.
Poi colazione veloce e si parte.
Doppiamo il capo dell'isola a motore e issiamo le vele.
Il vento è leggero ma lentamente sale e ci porta con una bella bolina larga a Paxos.
Sono le tre di pomeriggio e decidiamo per un assalto al porto nella speranza di ottenere un posto comodo.
Inutile sogno perché anche se alcune imbarcazioni turistiche lasciano gli ormeggi la Capitaneria di Porto ci impedisce di attraccare.
Giriamo un po, vediamo la situazione all'ingresso nord del canale, torniamo in mezzo alla mischia, ma alle 16 già la lotta si fa dura.
I soliti prepotenti motoscafi (italiani) non sono minimamente interessati al fatto che ci osno alcune barche a vela tra cui noi che aspettano da un'ora un posto in banchina.
Decidiamo dopo un'altra mezz'ora di lasciare il campo per non rischiare di farci male vista la quantità di mezzi a motore che circola in quel poco spazio e torniamo nel canale nord attendendo che partano due barche turistiche per posizionarci.
Anche qui un grosso panfilo greco ultimo arrivato tenta di entrare di prepotenza in mezzo alle vele che stanno ormeggiando ma l'attacco viene sventato da una folla inferocita che allontana a male parole il greco.
Finalmente un po di tranquillità, almeno dieci minuti, fino a quando non arriva la telefonata dell'ultimo membro dell'equipaggio che invece di raggiungerci alle 20.30, per colpa della pubblicazione sbagliata degli orari degli aliscafi sul sito ufficiale, è bloccato a Corfu.
Alla fine taxi e recuperiamo il naufrago a Petriti all'una di notte nel buio di un moletto dove ci stava aspettando.
Adesso sono le due del mattino.
Tutti a nanna, dobbiamo recuperare domattina il tempo perso
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